Tratto da ecoblog:

I couchsurfer sono persone di tutto il mondo che viaggiano facendosi ospitare gratuitamente a casa di altre persone. Gli ospiti (ospitante e ospitato) si possono conoscere prima della visita grazie ad un sito in cui ognuno e’ schedato, in questo modo si possono controllare le referenze e far combaciare gli interessi.

Il couchsurfing e’ un turismo sostenibile perché non richiede la costruzione di nuove strutture, limitandosi a sfruttare meglio quelle esistenti. Oltre a non concorrere alla cementificazione, questo modo di viaggiare limita gli sprechi, per fare un esempio banale riduce gli avanzi di cibo, che il ristorante di un albergo getterebbe via e che l’ospitante può consumare (legalmente!) il giorno dopo.

E’ un turismo che per sua stessa natura mette in stretto contatto le persone con gli “indigeni” e che, essendo gratuito e basandosi sul piacere della socialità, permette di incontrare delle persone fuori dalla logica “sorridi, che il cliente ha sempre ragione” tipica di un rapporto commerciale. Ospitare gente in casa propria gratuitamente e’ una cosa un po’ decrescente che non fa salire il PIL.

In Europa e’ molto diffusa la rete del couchsurfing, in America quella di Hospitality club, la più antica rete di ospitalità e’ quella ispirata al pacifismo di Gandhi, da costruire attraverso la conoscenza reciproca: Servas.