S'una fede amorosa, un cor non finto,
un languir dolce, un desiar cortese;
s'oneste voglie in gentil foco accese,
un lungo error in cieco laberinto;

se ne la fronte ogni pensier depinto
od in voci interrotte a pena intese,
or da paura or da vergogna offese;
s'un pallor di viola e d'amor tinto;

s'aver altrui più caro che se stesso;
se sospirare e lagrimar mai sempre,
pascendosi di duol, d'ira e d'affanno;

s'arder da lunge ed agghiacciar da presso
son le cagion c'amando i' mi distempre,
vostr, Donna, 'l peccato, e mio fia 'l danno.

Petrarca, de Rerum Volgarium Fragmenta, canto CCXXIV