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Dieci regole per Essere Umani

Posted In: , , . By Sanzo Ghenzo

by Cherie Carter-Scott
foto di foundphotoslj via flikr


  1. Riceverai un corpo. Può piacerti o meno, ma è tuo e devi tenerlo per l'intero periodo.

  2. Imparerai lezioni. Sei iscritto ad una scuola informale a tempo pieno chiamata "vita".

  3. Non ci sono sbagli, solo lezioni. La crescita è un processo di prove, errori e sperimentazioni. Gli esperimenti "falliti" sono parte del processo tanto quanto gli esperimenti "riusciti".

  4. Le lezioni sono ripetute fino a quando non vengono imparate. Una lezione ti verrà presentata in varie forme fino a quando non l'avrai imparata. Quando l'avrai imparata, puoi procedere con la lezione successiva.

  5. Imparare lezioni non finisce mai. Non c'è parte della vita che non contenga la sua lezione. Se sei vivo significa che ci sono ancora lezioni da imparare.

  6. "Lì" non è un posto migliore di "qui". Quando il tuo "lì" diventerà un "qui", troverai semplicemente un altro "lì" che sembrerà più bello di "qui".

  7. Le altre persone sono semplicemente specchi di te stesso. Non puoi amare od odiare qualcosa di una persona a meno che non rifletta qualcosa che ami o odi di te stesso.

  8. Quello che fai della tua vita lo decidi tu. Hai tutti gli strumenti e le risorse di cui hai bisogno. Cosa ne farai lo decidi tu. La scelta è tua.

  9. Le tue risposte sono dentro di te. Le risposte alle domande della vita sono dentro di te. Tutto quello di cui hai bisogno è guardare, ascoltare, fidarti.

  10. Ti dimenticherai di tutto questo.

 

Enego 2009 - Adrenalina!

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Sono tuo

Posted In: , , , , . By Sanzo Ghenzo

Beh, mi hai fregato e tu scometti
che io l'abbia presa male
ho provato ad esser freddo ma
tu sei così caliente che mi sono sciolto
sono caduto attraverso le crepe
ma ora sto cercando di ritornare indietro
prima che la recente fregatura esca fuori
io darò la mia miglior prova
niente mi fermerà tranne l’intervento divino
so che è il mio turno per vincere o imparare qualcosa

io non esisterò più, non più
non posso aspettare, sono tuo

apri bene la tua mente e osserva come me
libera i tuoi programmi e dannazione tu sarai libero
guarda nel tuo cuore e troverai amore
ascolta la musica del momento, la gente canta e balla
siamo un grande famiglia, è il tuo diritto dimenticato da Dio
essere amato, amore amore

quindi non esiterò più, non più
non posso aspettare, sono sicuro
non c’è bisogno di complicare le cose
abbiamo poco tempo
è il nostro destino, sono tuo

ho passato troppo tempo controllando
la mia lingua allo specchio
e andando su e giù per vedere più chiaramente
il mio respiro appannava il vetro
così ho disegnato un nuovo volto e ho riso
penso che per quello che sto dicendo
non ci sia una ragione migliore
per sbarazzarsi della vanità e
andare solamente avanti nelle stagioni
è quello che cerchiamo di fare
il nostro nome è la nostra virtù

non esiterò più, non più
non posso aspettare, sono sicuro
non c’è bisogno di complicare le cose
abbiamo poco tempo
è il nostro destino, sono tuo

beh no, beh apri bene la tua mente e osserva come me
libera i tuoi programmi e dannazione tu sarai libero
guarda nel tuo cuore e troverai il cielo è tuo
per favore, per favore, per favore
non c’è bisogno di complicare le cose
perché abbiamo poco tempo
è il nostro destino, sono tuo

 

Sto aspettando un angelo

Posted In: , , , , . By Sanzo Ghenzo

Sto aspettando un angelo
Che mi porti a casa
Spero che arriverai presto
Perchè non voglio andare da solo
Perchè non voglio andare da solo
Non voglio andare da solo

Allora angelo dimmi che verrai
Angelo ascolta la mia preghiera
Prendi la mia mano e tirami sù
Così che possa volare con te
Così che possa volare con te

Sto aspettando un angelo
E sò che non ci vorrà molto
Per trovare un luogo per riposare
Nelle braccia del mio angelo
Nelle braccia del mio angelo

Quindi sii gentile con uno straniero
Perchè non si può mai sapere
Potrebbe essere un angelo venuto
A bussare alla tua porta
A bussare alla tua porta

Sto aspettando un angelo
E sò che non ci vorrà molto
Per trovare un luogo per riposare
Nelle braccia del mio angelo
Nelle braccia del mio angelo

Sto aspettando un angelo
Che mi porti a casa
Spero che arriverai presto
Perchè non voglio andare da solo
Non voglio andare da solo
Non voglio andare
Non voglio andare da solo

 

Cosa son disposto a perdere?

Posted In: , , . By Sanzo Ghenzo

Cosa son disposto a perdere?

Saperlo significa sapere che cos'ho.
Quasi un quarto di secolo alle spalle,
qualche acciacco;
Una famiglia,
degli amici;
Una camera piena di cose poco utili,
dei vestiti, due paia di scarpe rotte;
Cappelli buffi, per evitare di essere confuso tra gli altri;
Fotografie di amici e relazioni
ormai sepolte dal tempo;
Poca autostima, voglia di vivere
soffocata dalla routine e dalla solitudine
di quattro mura che ormai stanno strette;
I piani di una vita,
mai fatti per non rischiare di rimanere deluso;
Un vittimismo figlio della noia,
che riemerge ogni sera
realizzando i pochi traguardi della vita;
Pensieri vaganti per la testa
senza capo ne coda;
Ideali presi in prestito
raramente messi in pratica;
Amore ricevuto e mai donato,
troppo fiero per piegarmi ai sentimenti...
A conti fatti sono disposto a perdere tutto,
ma non rinuncerei mai
a chi mi aiuta a vivere questa vita,
che la fa sembrare più bella,
con la sua gioia e disponibilità,
con il suo amore e la sua voglia di divertirsi,
o anche solo
con i suoi sorrisi e con i suoi sguardi.
Ed è per loro che voglio viverla tutta la vita,
assaporare ogni respiro,
ogni contatto,
ogni cosa semplice,
per poter dire di non aver vissuto invano.

 

Solo

Posted In: , , . By Sanzo Ghenzo

Questa camera vuota riempie la mia mente
la libertà mi tiene imprigionato
ogni singolo osso è stato spezzato
ma in questa vita non puoi tornare indietro

Non voglio vivere
non voglio vivere da solo
solo
solo
solo

Quando queste parole si fermano sulla mia lingua
mi domando perchè le abbia persino cantate
prometto, ma dico una bugia
non conosco nemmeno me stesso dentro

Non voglio stare
non voglio stare qui da solo
solo
solo
solo

Oggi e domani sono diventati una cosa sola
ogni singola cosa è stata lasciata incompiuta
la natura umana è bestiale
quanto più ho fatto tanto meno ho avuto

Per favore non lasciarmi qui
per favore non lasciarmi qui
non mi lascerai qui da solo
solo
solo
solo

 

Sotto la pioggia

Posted In: . By Sanzo Ghenzo

Che bello è camminare sotto la pioggia, non lo facevo da una vita.
L'acqua che ti bagna le scarpe e i pantaloni, ma soprattutto ti rinfresca la faccia, ti fa sentire ancora vivo.
Lo sfondo è quello usuale, sempre più grigio inghiottito com'é dal cemento. Ma è buio, e l'unica cosa illuminata dai lampioni sono le gocce che inesorabilmente abbracciano l'asfalto e i miei capelli, e mi fanno venire voglia di cantare all'una di notte.
E camminare lentamente, per godersi questo attimo, mi rilassa, mi apre la mente: ora vedo più chiara la mia vita, capisco che strada ho preso, capisco gli errori fatti fino a pochi minuti prima, e mi riempio di propositi che grazie a te, pioggia, non cadranno nel dimenticatoio.
A meno che il domani non si porti via tutta la poesia, la magia della semplicità di una pioggia notturna, e restino solo delle fastidiose pozzanghere che non permettono di alzare lo sguardo al cielo mentre si cerca di evitarle...

 

Chi è la mamma del sole?

Posted In: , , , . By Sanzo Ghenzo

Qualche volta, la notte, quest'oscurità, questo silenzio, mi pesano.

E' la pace che mi fa paura. Temo la pace più di ogni altra cosa:
mi sembra che sia soltanto un'apparenza, e che nasconda l'inferno.

Pensa a cosa vedranno i miei figli domani...

Il mondo sarà meraviglioso, dicono. Ma da che punto di vista, se basta uno squillo di telefono ad annunciare la fine di tutto?

Bisognerebbe di vivere fuori dalle passioni, oltre i sentimenti, nell'armonia che c'è nell'opera d'arte riuscita, in quell'ordine incantato.

Dovremmo riuscire ad amarci tanto, da vivere fuori del tempo, distaccati...
distaccati.

 

Quando il bambino era un bambino

Posted In: , , , . By Sanzo Ghenzo

(Elogio dell’infanzia, di Peter Handke)
- Song of childhood -


Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino,
per lui tutto aveva un’anima
e tutte le anime erano un tutt’uno.

Quando il bambino era bambino
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito,
e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
una volta si svegliò in un letto sconosciuto,
e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle,
e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.

Si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
non riusciva a immaginarsi il nulla,
e oggi trema alla sua idea.

Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, è tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta,
e in ogni città,
sentiva nostalgia per una città ancora più grande,
ed è ancora così,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare.